FKV: Ci racconti di cosa si occupa Novamont S.p.A.

Dr. Marco Barbale (Novamont): Novamont è un’azienda italiana che produce Mater-Bi, una famiglia di materiali termoplastici biodegradabili, creati e sviluppati per offrire nuove soluzioni di riduzione dell’impatto ambientale. I granuli prodotti nei nostri stabilimenti vengono impiegati in molti impianti di trasformazione delle bioplastiche per la fabbricazione di manufatti di utilizzo comune. 

La scelta di Novamont è sempre stata quella di intervenire a supporto di quei prodotti che difficilmente possono essere riciclati con i sistemi “tradizionali”. La filiera del riciclo della plastica infatti permette di riutilizzare moltissimi articoli, come potrebbe essere una bottiglietta di acqua, ma è molto più complesso andare a riciclare la plastica contaminata da scarti alimentari o da sostanze organiche in generale.

Alcuni esempi sono proprio le posate, le cialde del caffè, i teli per la pacciamatura dei terreni e ovviamente i sacchetti di plastica. (Fig.1)

Figura 1 – Esempi di prodotti realizzati in Mater-Bi con tempi di decomposizione nel compost industriale

Oltre alle opzioni di riciclo “tradizionale”, quello organico, può rappresentare una soluzione per smaltire questo tipo di prodotti, ottenendo allo stesso tempo un prezioso ammendante. Attraverso il compostaggio, i rifiuti organici possono essere riciclati in compost che può essere utilizzato come ammendante in grado di incorporare carbonio nel suolo, mantenendone la fertilità.

FKV: Di cosa si occupa nello specifico il vostro laboratorio di Biodegradazione?

Dr. Marco Barbale (Novamont): Il nostro laboratorio dal 1994 esegue analisi di Biodegradazione, compostabilità ed ecotossicologia. Ha acquistato nel tempo una vasta esperienza nello studio della Biodegradabilità dei materiali plastici in diversi ambienti quali il compost, fanghi di depurazione, suolo e mare.

Ogni ambiente, riprodotto in laboratorio, necessita di determinate condizioni termiche e di umidità, caratteristiche di ciò che avviene all’esterno. Ad esempio su sistemi quali il compostaggio industriale si lavora a temperature decisamente più elevate rispetto a quello domestico, così le prove in suolo vengono condotte a temperature differenti rispetto a quelle in mare.

FKV: Quali sono i punti di forza di Novamont? E quali prodotti a suo parere hanno fatto la differenza in questi ultimi anni?

Dr. Marco Barbale (Novamont): Novamont è un pioniere nel campo dei materiali biodegradabili e compostabili, tra le prime aziende a mettere sul mercato questi prodotti ed attualmente uno dei maggiori produttori a livello mondiale.

Sicuramente uno dei punti di forza è quello di aver investito nella sostituzione della plastica in quei contesti dove il riciclo non è praticabile. Il packaging alimentare, i sacchetti per la spesa da utilizzare poi per la raccolta differenziata della frazione umida, sono sicuramente tra i prodotti di maggiore interesse per il compostaggio.

Il Mater-Bi è un prodotto in continua evoluzione verso la sostenibilità e la circolarità, grazie allo sviluppo di tecnologie per un maggiore e più efficiente utilizzo di materie prime rinnovabili.

In questi ultimi anni è giustamente aumentata la sensibilità verso le questioni ambientali ed ha assunto sempre maggiore importanza la possibilità di avere prodotti sempre più facilmente biodegradabili anche in ambienti meno biologicamente aggressivi, come può essere la biodegradazione in un sistema di compostaggio domestico o in suolo dove la temperatura supera difficilmente i 27-28°C. Inoltre continuiamo  a studiare la biodegradabilità negli ambienti naturali (suolo, ambiente marino) per capire gli impatti di questi prodotti se accidentalmente rilasciati.

La biodegradabilità e la compostabilità di tutti i prodotti Novamont è certificata sulla base di standard internazionali, la temperatura è una caratteristica fondamentale per queste prove e quindi l’esigenza di strumentazione affidabile.

FKV: Quali attrezzatura FKV utilizzate maggiormente e per quali applicazioni specifiche?

Dr. Marco Barbale (Novamont): All’interno dello stabilimento ci sono molte attrezzature fornite da FKV, come ad esempio reometri capillari. Nel nostro laboratorio però abbiamo soprattutto strumentazione Binder: stufe da laboratorio, stufe da vuoto, incubatori da laboratorio e camere di stabilità. Tutti sistemi impiegati per la simulazione di condizioni ambientali specifiche ai diversi ecosistemi indagati. In particolare abbiamo fatto alcune modifiche strutturali molto importanti ad una stufa che ci serve per la simulazione della biodegradazione in compostaggio domestico.

FKV: Ci potrebbe spiegare meglio queste modifiche apportate alla stufa per la simulazione climatica?

Figura 2 – Esterno Stufa Binder modificata per l’ingresso di aria nei reattori posti internamente

Dr. Marco Barbale (Novamont): La stufa utilizzata per i test in compostaggio domestico ha due fori piuttosto importanti sulle pareti laterali. Questi fori permettono l’ingresso e l’uscita di aria che serve a monitorare in continuo la produzione di CO2 durante il processo di bio-degradazione. (Fig.2) Il timore più grande per noi era che questi due grandi fori sul sistema avrebbero potuto inficiare l’omogeneità interna non garantendo più in ogni singolo punto di controllo le condizioni di cui necessitavamo. Con il sistema Binder non abbiamo avuto alcun problema, condizione che non ci è stata garantita da nessun altro.

FKV: Ma esattamente come si svolge questa prova analitica?

Dr. Marco Barbale (Novamont): Il foro di destra permette l’ingresso di aria in tubi che sono collegati con i nostri reattori posti all’interno della stufa. All’interno di ogni reattore c’è il nostro prodotto disperso nel compost in quantità definite. L’aria di passaggio all’interno del reattore sia arricchisce di CO2 in modo proporzionale alla biodegradazione del prodotto, quest’aria viene poi convogliata all’interno di un sistema di rilevamento della CO2 per la quantificazione. (Fig.3) Il processo può durare diverse settimane in funzione proprio alla velocità di biodegradazione.

Figura 3 – Interno della stufa Binder con Reattori di simulazione di un sistema di compostaggio casalingo

FKV: Perché ha scelto Binder?

Dr. Marco Barbale (Novamont): Per le caratteristiche costruttive e prestazionali che garantisce operativamente e perché è qualitativamente di alto livello.

FKV: Quali sono le caratteristiche di Binder alle quali non rinuncerebbe mai?

Dr. Marco Barbale (Novamont): L’omogeneità della temperatura: abbiamo notato che le stufe e gli incubatori Binder sono ottimi da questo punto di vista. Le prestazioni in generale sono più che soddisfacenti, non abbiamo riscontrato problemi particolare o fermi macchina.

FKV: Come definirebbe il supporto FKV e del suo personale?

Dr. Marco Barbale (Novamont): Direi che nella fase di definizione del prodotto ci ha sempre offerto una visione professionale e competente, tutti sempre presenti e disponibili per adeguarsi alle necessità. La specialista la Dr.ssa Novarini mi ha procurato adattatori di diversa tipologia inizialmente per identificare i materiali migliori per noi anche andando oltre la semplice fornitura. Nel post vendita non abbiamo alcun problema, programmiamo la manutenzione e abbiamo sempre contatti diretti con i tecnici senza passare da call center.

FKV: Ci dia 3 aggettivi sui nostri strumenti

Dr. Marco Barbale (Novamont): Precisi, robusti e affidabili. Con robusti intendo proprio che riescono a reggere pesi molto consistenti senza la minima deformazione del pianale ne alcun problema.

FKV: Per finire, 3 aggettivi sul supporto FKV per Novamont

Dr. Marco Barbale (Novamont): Attenti, preparati e disponibili.