La produzione di biogas è sicuramente uno dei temi più dibattuti a livello energetico nell’attuale contesto storico. Per quanto centrale per una maggiore sostenibilità globale, non possiamo dire che sia un processo standardizzato al momento, soprattutto se pensiamo ai processi di fermentazione accelerati.

Un esempio può essere la produzione di bio-metano dal mais che può richiedere anche 200 giorni, tempi di fermentazione che vanno sicuramente ottimizzati e accelerati.

Secondo numerosi esperti europei, infatti, un fattore cruciale per una produzione efficiente di energia da risorse rinnovabili è il miglioramento dei processi di fermentazione: la priorità assoluta è comprendere i complessi processi e la natura dei microrganismi coinvolti con l’obiettivo di massimizzare la resa del gas.

La ricerca scientifica ha l’ obiettivo di simulare complessi processi di fermentazione in diverse condizioni e di ricavare linee guida specifiche per l’implementazione pratica, sulla base di parametri di processo riproducibili. Giocano un ruolo cruciale, tra gli altri, il valore del pH, la temperatura e la dimensione media delle particelle della fonte energetica utilizzata, il cosiddetto substrato. E’ fondamentale inoltre, capire quali sono gli ostacoli in un processo di fermentazione e quindi quali sostanze inibiscono o addirittura risultano tossiche per la produzione di gas.

Un passaggio chiave che determina il tasso di formazione di metano negli impianti di biogas agricoli è l’idrolisi – la transizione dal materiale non disciolto a quello disciolto. A seconda dei substrati utilizzati e di parametri come valore pH e temperatura, il tempo necessario per l’idrolisi può variare.

I test per ottimizzare i processi di idrolisi sono eseguiti in incubatori a convezione forzata, dove è fondamentale poter garantire la massima affidabilità nel riprodurre condizioni ambientali estremamente stabili.

Gli incubatori a convezione forzata della serie BF di BINDER supportano da anni molti istituti di ricerca che lavorano proprio sullo sviluppo dei biogas.  

La serie BF si distingue per la sua elevata produttività anche a pieno carico. L’incubatore è in grado di mantenere le temperature richieste in modo particolarmente stabile e ripetibile, grazie al sistema APT LINE.TM (brevetto BINDER) con camera di preriscaldamento a controllo elettronico che assicura una simulazione realistica e naturale. Grazie al flusso di aria simmetrica è garantito il mantenimento di una temperatura uniforme e la massima omogeneità. Speciali piastre deflettrici posizionate nella precamera garantiscono che tutto il flusso d’aria venga a contatto con gli elementi riscaldanti prima di entrare nella camera interna attraverso fori posti nelle pareti laterali. Grazie a questo brevetto gli incubatori microbiologici con convezione forzata Binder hanno l’ulteriore vantaggio di un maggiore tasso di ricambio d’aria. Nel caso in cui la porta dell’incubatore venga aperta per poter inserire ulteriori campioni all’interno, i rapidi tempi di recupero fanno sì che la precisione della temperatura spaziale rimanga costante. Questo è un aspetto importante nel trattamento di grandi volumi di campione, come nei processi di idrolisi.

La camera interna degli incubatori è in acciaio inossidabile di altissima qualità, con supporti per mensole integrati per una facile pulizia. I vassoi sono dotati di protezione antiribaltamento per un facile posizionamento dei campioni.

Infine tutti gli incubatori Binder sono dotati del dispositivo di sicurezza della temperatura classe 3.1 (DIN 12880),con allarme acustico e visivo per una totale sicurezza dell’operatore.