Ammissibilità in discarica: come affrontare lo smaltimento dei rifiuti
L’ammissibilità in discarica dei rifiuti è un argomento molto ampio e dibattuto da tempo. Tra i primi documenti a riguardo troviamo la Direttiva numero 31 del 1999, seguita poi dal Decreto Legislativo 36 del 2003 e dal Decreto Legislativo del 3 Settembre del 2020. In questi documenti vengono indicati i criteri di accettazione di un rifiuto e la sua classificazione.
L’ultimo documento del 2020, in particolare, introduce una profonda riforma apportando numerose modifiche al Decreto Legislativo precedente, abrogando e assorbendo le disposizioni del Decreto del Ministero dell’Ambiente del 27 Settembre del 2010 e le linee guida ISPRA n. 145 del 2016, che indicano i criteri tecnici per stabilire quando il trattamento del rifiuto non è necessario ai fini dello smaltimento in discarica.
Il nuovo decreto cerca di migliorare la gerarchia dei rifiuti con una riduzione progressiva dei conferimenti in discarica valorizzando la prevenzione a monte della filiera con operazioni di riciclaggio e recupero. All’interno del documento è definita (a partire dal 2030) l’interdizione del conferimento in discarica di rifiuti che possono essere riciclati o recuperati, soprattutto di quelli urbani, a meno che lo smaltimento in discarica non produca un “miglior” impatto ambientale.
Rifiuti: i nuovi criteri di ammissibilità in discarica
Il decreto inoltre definisce i nuovi criteri di ammissibilità in discarica dei rifiuti, indicando quelli che possono essere collocati in discarica solo previo trattamento e specificando le categorie per i quali il trattamento non è necessario. Nell’allegato 8 sono definiti i criteri tecnici da applicare per stabilire quando il trattamento non è necessario, le modalità e la frequenza della misurazione dell’indice IRDP e le analisi merceologiche da eseguire sui rifiuti.
I metodi di campionamento e di analisi dei rifiuti sono individuati nell’allegato 6. In quest’ultimo sono definite le procedure per rifiuti urbani biodegradabili, per gli eluati dei rifiuti e per i rifiuti contenenti amianto.
Anche la parte analitica è stata leggermente rivista ed è sempre più importante quindi per i laboratori poter disporre di strumentazione affidabile per la determinazione di parametri come il DOC, TOC, potere calorifico, metalli pesanti e molti altri.
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