Come già nell’articolo incentrato sul recupero dei rifiuti, l’Italia ha raggiunto negli ultimi anni risultati di grande rilievo rispetto alla necessità di considerare il rifiuto una fonte e una materia prima piuttosto che un materiale di scarto e non più utilizzabile. Quello su cui si deve lavorare adesso è la fase di trasformazione e di attuazione delle politiche di incentivazione della filiera per trasformare un rifiuto organico (compost) in biowaste.

Dal 2023 infatti è previsto l’obbligo di utilizzare il rifiuto organico da avviare al compostaggio e poi dal 2030 è previsto un dimezzamento degli sprechi alimentari nella catena di produzione, distribuzione e consumo.

Il compostaggio

Il compostaggio e la digestione anaerobica dei rifiuti organici producono materie prime/seconde che per la direttiva quadro sono un’opportunità di innovazione e crescita. L’utilizzo dei rifiuti organici come compost permette di utilizzare un nostro scarto come nutrimento per la terra, come fertilizzante e ammendante di origine naturale e completamente sostenibile. In Italia la trasformazione dei rifiuti organici in compost è sicuramente uno degli aspetti più critici da seguire considerando anche il fatto che permette evitare la produzione di milioni di CO2 equivalente.

Un aspetto che ci sembra giusto sottolineare è che la filiera di valorizzazione del Biowaste italiana è stata presa ad esempio da molti stati europei ed extra-europei in quanto nel nostro paese possiamo riscontrare una elevata purezza della frazione umida, oltre che l’introduzione dei manufatti compostabili per la raccolta dell’umido.

L’analisi del compost in laboratorio

Per la caratterizzazione dei compost e, più in generale, dei rifiuti organici, è molto importante l’approccio analitico in laboratorio. I rifiuti hanno una natura estremamente variabile ed è quindi molto importante utilizzare strumentazione affidabile e che permetta di eseguire l’analisi in modo corretto. Questo aspetto non riguarda solo alla strumentazione ma anche il tipo di competenza che possono offrire i fornitori di apparecchiatura da laboratorio, come FKV.

Uno degli aspetti a cui teniamo maggiormente quando ci interfacciamo con i nostri utilizzatori è la necessità di conoscere a fondo il tipo di routine e di esigenza in quanto questo ci permette di individuare lo strumento più adatto rispetto ad un altro.

La possibilità di disporre di un laboratorio applicativo dove sono presenti: ICP MS, AAS, TOC, UV-Vis, sistemi di digestione dei campioni solidi, granulometri, sistemi di estrazione, NMR da banco, analizzatori di mercurio e calorimetri ci permette di poter affrontare analiticamente i problemi di un laboratorio per poter fornire il giusto supporto nella scelta di uno strumento.