Test di invecchiamento delle gomme secondo la ISO 188
La norma internazionale ISO 188 è stata elaborata dal Comitato Tecnico ISO/TC 45 “Gomma e prodotti di gomma” ed è entrata in vigore nel 2012.
Questa norma prevede diverse tipologie di test di invecchiamento che possiamo così classificare:
- Test di Invecchiamento Accelerato
- Test di Invecchiamento Artificiale
- Prove di resistenza
Test di Invecchiamento Accelerato
La norma specifica che l’invecchiamento accelerato e i test di resistenza al calore per quanto concerne le gomme vulcanizzate o termoplastiche devono seguire 2 iter:
Metodo A: Questo primo protocollo prevede che i provini di gomma vengano inseriti all’interno di una stufa, preferibilmente a ventilazione naturale o con una moderata ventilazione e da 3 a 10 ricambi / ora.
Metodo B: Questo secondo protocollo prevede che i provini di gomma vengano inseriti all’interno di una stufa a ventilazione forzata / con una buona ventilazione e da 3 a 10 ricambi / ora.
Le prove di invecchiamento sulla gomma possono essere eseguite con stufe da laboratorio a convezione forzata della serie FP di Analytik Jena. Questo sistema permette di avere ricambi d’aria tra 8 e 20/ora. La gestione della ventilazione è estremamente performante e offre la possibilità di lavorare da 0 al 100% di ventilazione grazie alla turbina d’aria presente nel sistema. E possibile creare metodi con un massimo di 30 rampe, partendo da una temperatura minima di circa 10°C sopra la temperatura ambientale, fino ad una temperatura di 300°C. La regolazione della temperatura avviene in modo digitale ed è dotato di dispositivo di sicurezza DIN 12880.
Oltre alle stufe è possibile utilizzare anche camere climatiche per le prove di invecchiamento sulla gomma. Questa tipologia di sistemi permette di lavorare da -40°C fino a 180°C con un’umidità relativa che può essere impostata dal 10% fino al 98%.
Prove di Invecchiamento Artificiale
Se parliamo invece di invecchiamento artificiale, la ISO 188 prevede l’utilizzo di una camera climatica. Per questa tipologia di test infatti, la norma prevede i seguenti test:
- Resistenza al caldo – I provini di gomma vengono tenuti in camera climatica a 70°C ±1 per 72h e poi successivamente lasciati per 24h a 15°C±25°C con un tasso di umidità relativa di 40±60%. Finita questa fase i provini vengono sottoposti alle prove di resistenza, allungamento alla trazione e durezza.
- Resistenza al freddo – I provini di gomma vengono posti a -30°C per 2 ore. Una volta finita questa fase vengono estratti e ripiegati su se stessi a metà della lunghezza. Nel punto della piegatura non si devono manifestare screpolature.
Prove di Resistenza
Le prove di resistenza vengono eseguite su provini sottoposti a determinate condizioni di temperatura e umidità per un certo periodo di tempo. Alcuni esempi possono essere le prove su articoli tecnici e cuffie in gomma che vengono testati secondo la ISO 188 metodo A e lasciati per periodi che vanno dalle 72 alle 168 ore e temperature che variano da 80°C fino a 150°C in funzione della severità di invecchiamento che deve essere testato.
Un altro esempio sono i provini delle pastiglie dei freni delle auto da corsa che vengono lasciati all’interno di stufe per 72 ore a temperature che variano dai 70 ai 150°C con una precisione ed omogeneità molto stringenti, che i prodotti Binder possono garantire (70°C ±0.7K – 150°C ±1.8K).
Anche i test eseguiti su scarpe antinfortunistiche seguono una normativa specifica, la CEI 61340, che prevede un test eseguito in 2 step:
- La scarpa viene lasciata all’interno della camera climatica per 100 ore a 40°C e 15% R.H.
- Le scarpe vengono lasciate nella camera climatica per altre 100 ore a 23°C e 12% R.H.
Anche i provini degli pneumatici vengono testati per verificarne la resistenza, in questo caso i provini vengono lasciati un periodo che varia dai 7 giorni al mese in condizioni di severo invecchiamento a 40°C e 80% di umidità. Inoltre possono essere sottoposti anche ad un ulteriore test a -30°C per un periodo di circa 7 giorni.
Per tutte queste applicazioni relative ai test di resistenza vengono utilizzate Camere Climatiche di varia tipologia. Binder è in grado di fornire diverse tipologie di camere climatiche con diversi volumi, da 56 fino a 1020 litri.
Stufe programmabili a convezione forzata per test di temperatura
Le stufe da laboratorio della serie FP sono dotate di tecnologia con camera di preriscaldamento a controllo elettronico, in grado di assicurare condizioni realistiche e naturali e di mantenere una temperatura uniforme e omogenea grazie al flusso d’aria simmetrico. All’interno della camera sono presenti piastre deflettrici posizionate nella precamera, per garantire che tutto il flusso d’aria venga a contatto con gli elementi riscaldanti prima di immettersi nella camera interna attraverso fori posti su entrambe le pareti laterali.
Camere climatiche -70° – 180° / 10% – 98% di R.H.
Anche le camere climatiche della serie MKF sono dotate della tecnologia di preriscaldamento della camera.
La tecnologia di preriscaldamento assicura tempi di recupero rapidi e massima precisione senza influenze dalla temperatura ambiente. Il sistema garantisce un’uniformità della temperatura tra lo 0,1 – 1,3 °C, un’oscillazione della temperatura tra lo 0,1 e lo 0,5° C e una fluttuazione dell’umidità < 2,5.