I test di stabilità nel settore cosmetico delle creme corpo, viso e mani sono piuttosto ampi e richiedono test a diverse temperature e umidità. La maggior parte dei prodotti cosmetici di questa tipologia devono essere testati a 40°C con umidità relativa del 75%, a 30°C con umidità relativa pari al 64% e a 25°C con umidità relativa del 60%.

Camere di stabilità per il settore cosmetico

Sulle creme corpo, viso e mani BB-cream inoltre vengono richiesti test di foto-stabilità, per garantire che il prodotto rispetti quanto riportato sulle confezioni e soprattutto negli slogan promozionali.

Proprio per far fronte a tutte queste necessità analitiche è importante potersi affidare a camere di stabilità di elevata qualità, che permettano di garantire la massima affidabilità. Ecco alcuni punti di grande importanza delle camere Binder della serie KBF e delle camere di fotostabilità KBF LQC.

La scelta della camera di stabilità nel settore cosmetico

La scelta delle camere di stabilità nel settore cosmetico è molto importante, soprattutto considerando che per queste tipologie di creme sono previsti test a lungo termine. È essenziale infatti che in ogni punto della camera siano garantite le stesse condizione climatiche, in modo tale che i test di stabilità non risentano della differente posizione dei campioni.

1) Omogeneità della temperatura

La tecnologia Apt.Line brevettata da Binder prevede la presenza di un sistema di circolazione, che veicola l’aria in una camera di preriscaldamento, incrementandone la temperatura mediante appositi elementi. Il flusso d’aria alla temperatura impostata arriva orizzontalmente nella camera interna su entrambi i lati, attraverso piccoli fori presenti nelle pareti laterali; una ventola convoglia l’aria nuovamente nella camera di preriscaldamento e il processo ricomincia da capo. Tale brevetto conferisce l’omogeneità di temperatura migliore della categoria. La tecnologia di preriscaldamento assicura tempi di recupero rapidi e massima precisione non influenzata dalla temperatura ambientale.

2) Ripristino delle condizioni

Questo aspetto è legato soprattutto alle condizioni operative in cui si svolge un test di stabilità che richiede di continuare ad accedere alla camera per poter inserire nuovi campioni da testare. Binder è in grado di garantire questo aspetto avendo i tempi di recupero più rapidi sul mercato, sempre grazie al brevetto APT.Line.

3) Affidabilità

Questo aspetto è molto importante nei test di stabilità perché un fermo macchina potrebbe causare non pochi problemi nel ricollocare i campioni, o addirittura far fallire il test. Binder vanta sistemi di grande affidabilità che hanno molto raramente problemi, non ultimo gli evaporatori in acciaio inox che garantiscono una lunghissima durata nel tempo, essendo privi di corrosione.

4) Fotostabilità

Per quanto riguarda i test di fotostabilità, invece, la linea guida ICH/Q1B op.2 richiede che i campioni vengano esposti ad una certa quantità di luce, sia visibile che UVA; idealmente la luce Standard D65/ID65.

La serie KBF LCQ della BINDER permette di soddisfare le condizioni descritte in modo più performante, grazie al sistema brevettato Synergy Light che prevede grglie filtranti riflettenti posizionate sul piano di vetro. Con le caratteristiche costruttive di questi sistemi è possibile garantire condizioni omogenee di luce su tutto lo spazio utilizzabile, per rispondere in modo completo alle esigenze del settore. Inoltre, è possibile misurare l’intensità luminosa attraverso dei sensori sferici 3D – tubi fluorescenti UV e Vis – secondo quanto richiesto dalla ICH, che prevede che i campioni vengano esposti ad una quantità di luce visibile pari a 1,2 milioni di lux/h e a una quantità di raggi UVA pari a 200 W h/m2.